Arriva la decisione in primo grado per Emanuele Pozzolo per lo sparo nella notte del Capodanno 2024 durante una festa.
Si era difeso e aveva dato la sua versione dei fatti in merito all’ormai famoso episodio dello sparo alla festa di Capodanno 2024. Adesso per Emanuele Pozzolo è arrivata la condanna da parte del Tribunale di Biella. I giudici hanno condannato il deputato, ex Fratelli d’Italia, ad un anno e tre mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per porto abusivo di arma da collezione, mentre lo ha assolto per il possesso di munizioni di guerra.

Pozzolo: arriva la condanna
Un anno e tre mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per il porto abusivo di arma da collezione, assolto invece per il possesso di munizioni di guerra. Sono queste le novità relative a Emanuele Pozzolo condannato in tribunale a Biella per la vicenda dello sparo di Capodanno 2024 a Rosazza.
La richiesta e la decisione finale
Come detto, il tribunale di Biella ha ritenuto l’imputato colpevole del porto illegale di arma da fuoco, ovvero una mini pistola North American Arms, detenuta in regime di collezione. Allo stesso tempo, Pozzolo è stato assolto dall’accusa relativa al porto di munizionamento a espansione, con la formula “perché il fatto non sussiste”.
A fronte di una richiesta di pena pari ad un anno e sei mesi di reclusione e 3000 euro di multa, Pozzolo ha quindi ricevuto una sentenza leggermente più morbida con un anno e tre mesi con la sospensione condizionale. Al momento non sono arrivati commenti ufficiali da parte del diretto interessato che, va ricordato, si era sempre dichiarato innocente.
In questo modo si è quindi conclusa l’ultima udienza del processo su una vicenda che aveva suscitato molto scalpore e polemiche coinvolgendo diversi altri esponenti politici e non solo.
Le prime parole
Tramite un lungo post su Facebook, lo stesso Pozzolo ha deciso di reagire alla sentenza: “L’assistere a indagini fatte con i piedi (non so quanto per incapacità o quanto per volontà), il prendere atto che la mia versione dei fatti semplicemente non interessasse alla pubblica accusa (che ha seguito solo il suo improbabile teorema), il constatare che documenti riservati di indagine venissero passati ai giornali prima di essere notificati alla difesa: insomma, ne ho viste parecchie”, ha scritto l’uomo.
“[…] In sede processuale delle 5 accuse mosse contro di me ne è rimasta in piedi solo una. Tecnicamente un fallimento totale, un dispendio di tempo e soldi (pubblici) notevole”, ha continuato proprio Pozzolo nel suo messaggio che si è concluso con la promessa di ulteriore battaglia. “[…] Mi difenderò ancora nel prossimo grado di giudizio anche per ristabilire la verità sull’unico punto che ancora resta in piedi: lo farò non solo come ‘battaglia personale‘, ma anche come “battaglia politica [..]”.